In questi giorni alcuni costituzionalisti di valore hanno lanciato l'allarme in merito alla
volontà di questa "maggioranza allargata" (che sembra rientrare
perfettamente anche nella definizione di oligarchia, negazione della
democrazia) di modificare la Costituzione attraverso lo strumento della
Convenzione. Lo scopo è il passaggio al presidenzialismo che
dovrebbe, nelle parole dei pochi che lo vogliono, garantire stabilità.
Purtroppo la formazione di questa commissione non assicura il
rispetto delle procedure e della preservazione dal rischio di
trasformazioni "materiali" attraverso l'impiego di una commissione di
esperti esterni al Parlamento, per svariati motivi.
Intanto perchè la nomina degli esperti
sarebbe da affidare a questo governo di larghe intese che non sembra in
grado di garantire affidabilità e tanto meno imparzialità nella scelta.
Inoltre
questa
commissione avrà solo cento giorni per elaborare opzioni di idee da
consegnare ai presidenti del Parlamento perché possano essere base
di lavoro o essere utilizzate dalla Convezione.
Infine perchè la votazione delle Camere avverrà con voto bloccato, senza la possibilità di apportare modifiche.
Intanto ieri centomila persone hanno partecipato alla manifestazione della
Fiom a Roma. L'obbiettivo della protesta era la richiesta di dare
priorità all'occupazione, che è una realtà scomparsa dal dibattito
politico, rispetto a manovre di facciata e con il chiaro intento
propagandistico (gli sforzi atti solo al restituire, rimandare, abolire
una tassa in un periodo come quello che sta vivendo il nostro paese e
l'economia in generale sono un chiarissimo segnale di miopia o, peggio,
manifesta ottusità).
Piccolo particolare che vorrei evidenziare: il
"partito" che si riconosceva con la "sinistra" non ha partecipato alla
manifestazione.
In
un paese che richiede a gran voce riforme del lavoro (non nel senso
seguito finora e cioè a
continuo scapito dei lavoratori), certezza riguardo le garanzie democratiche come giustizia
sociale, rispetto dei diritti acquisiti e legalità, la priorità è data a
riforme costituzionali affidate a "padri costituenti" a cui nessuno ha
dato mandato.
E nonostante le ultime consultazioni elettorali
abbiano dimostrato in maniera evidente la richiesta di una grande parte
della popolazione di cambiamenti nella classe politica prima che dalla
classe politica.
Che continua invece ad agire come una entità
indipendente, sorda alle domande di ricambio, concentrandosi su manovre
strutturali alla conservazione dei privilegi della casta.
Fiom in piazza a Roma da Rainews * on line