qui di seguito una parte di un articolo di Ingo Schultze pubblicato sul Suddeutsche Zeitung di Monaco, tradotto da Anna Franchin che trovate sul sito de L'Internazionale, che mi è piaciuto molto.
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Ogni giorno l'ideologia dominante ci presenta come normalità la soppressione della democrazia, la svendita dei beni comuni e i soprusi contro la collettività. Dobbiamo ricominciare a porci domande semplici.
Non scrivo un articolo da qualcosa come tre anni, perché non sapevo cosa scrivere. È tutto così palese: la soppressione della democrazia, l'aumento del divario sociale ed economico tra poveri e ricchi, il disfacimento dello stato sociale, la privatizzazione e la conseguente applicazione delle norme del mercato a tutte le sfere della nostra vita, e così via.
Quando l'assurdo ci viene propinato ogni giorno come normale, è solo una questione di tempo prima che uno si senta malato o anomalo. Di seguito provo a riassumere alcune idee che ritengo fondamentali.
1. Parlare di assalto alla democrazia è un eufemismo. Una situazione in cui alla minoranza di una minoranza è consentito nuocere al bene di tutti per l'arricchimento di pochi, è postdemocratica. La colpa è della collettività, perché non è stata in grado di eleggere persone che tutelassero i suoi interessi.
2. Ogni giorno sentiamo che i governi dovrebbero "riconquistare la fiducia dei mercati". Con "mercati" si intendono prima di tutto le borse e i mercati finanziari, ossia quegli attori che speculano per i propri interessi o per conto di altri, con l'obiettivo di ottenere il più alto profitto possibile. Non sono gli stessi che hanno alleggerito la collettività di una quantità inimmaginabile di miliardi? È la loro fiducia che i nostri sommi rappresentanti dovrebbero cercare in ogni modo di ottenere?
3. Ci indigniamo, a ragione, per la "democrazia guidata" di Vladimir Putin. Ma perché ad Angela Merkel non è stata chiesto di dimettersi, quando ha parlato di "democrazia conforme al mercato"? [...]
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da l'Internazionale * on line
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